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ORSA.
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ORSA.
Definiz: Sost. femm. La femmina dell'orso.
Lat. ursa. –
Esempio: Dant. Inf. 19: E veramente fui figliuol dell'orsa, Cupido sì, per avanzar gli orsatti, Che ec. (qui in locuz. figur.).
Esempio: Bocc. Ninf. Fiesol. 2, 32: Tu se' più crudele Che non è l'orsa quand'ha gli orsacchini.
Esempio: Pucc. A. Centil. 77, 56: Non fuggir sì di gualoppo l'orse, Quando di dietro si sentir la caccia, Com' l'un ec.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 352: Egli avea una foggia alta presso a una spanna, con uno gattafodero che parea una pelle d'orsa, tanto era morbido.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 7: Come orsa, che l'alpestre cacciatore Ne la pietrosa tana assalita abbia, Sta sopra i figli con incerto core, ec.
Esempio: Bern. Orl. 15, 22: Sì come una feroce arrabbiata orsa A cui sian stati tolti gli orsacchini, Cercando, ad una frotta è dietro corsa Di cani ec.
Esempio: Tass. Mond. cr. S. 269: Ma l'orsa è neghittosa, e pigra, e tarda, E di costumi occulti, e 'n alto ascosi.
Esempio: Salvin. Opp. 255: Tal senno è ancora all'orride montane Orse, che schifan lo stridor del verno Tuffate dentro a una petrosa tana.
Esempio: Lambr. Elog. 68: L'Austria ferita, ma non doma, poteva come orsa infuriar e pigliar forza dalla disperazione.
Definiz: § I. Usato come aggiunto, parlandosi di donna, in quanto abbia qualità come di orsa, cioè Selvatico, Arruffato, e simili. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 17: Una ciccantona di questi paesi, sucida, ciacca, rancida, la più cenciosa e la più orsa femminaccia che io vedessi mai.
Definiz: § II. Orsa, è nome comune a due costellazioni dell'emisfero boreale; delle quali una più appariscente è detta Orsa maggiore, ed è conosciuta anche con la denominazione di Carro di Boote; e l'altra, che comprende la stella polare, è detta Orsa minore. –
Esempio: Dant. Parad. 2: E nuove Muse mi dimostran l'Orse (qui in locuz. figur.).
Esempio: Bocc. Com. Dant. B. 3, 86: Sono queste sette stelle poste nella figura d'uno animale, il quale gli antichi tra più altri figurarono, immaginando essere in cielo, chiamato «Orsa maggiore», a differenza d'un'altra Orsa, la quale è ivi propinqua, e chiamasi «Orsa minore».
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 51: Rinaldo l'altro e l'altro giorno scorse, Spinto dal vento, un gran spazio di mare, Quando a Ponente e quando contra l'Orse.
Esempio: Tass. Mond. cr. S. 50: Vicina al polo, che s'innalza e scopre, Con brevissimo giro intorno ruota L'Orsa minor, che già fu scorta e segno De la Fenicia a i naviganti audaci. Di sette stelle poscia adorno 'l vello L'Orsa maggior fa brevi giri e lenti.
Esempio: Bald. Vers. 94: Due son l'Orse; una più grande, L'altra minor.
Esempio: Galil. Op. II, 527: Li risposi esser falso che la nuova Stella fosse in linea retta col Cigno e con la Corona, ma li dissi che era in retta linea con la Corona e con la prima delle tre nella coda dell'Orsa maggiore, detta Elice.
Esempio: Monet. Poes. 255: Affissa dentro al circolo polare Tra le celesti immagini si conta La minor Orsa, che col suo girare Lenta si muove, e che giammai tramonta.
Esempio: Manfred. Inst. astron. 10: Uno di questi poli A, perchè trovasi non lungi da quelle parti del primo mobile, che corrispondono nel firmamento alle costellazioni delle Orse, si chiama polo artico, ec.
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1, 28: I nomi delle (costellazioni) boreali saranno: Pegaso,... Orsa minore, Cefeo, Perseo, Triangolo boreale, Cocchiere, Orsa maggiore ec.
Esempio: Leopard. Poes. 58: Dalle selve ignude Cui l'Orsa algida preme, A spezzar le romane inclite mura Chiama i gotici brandi.
Esempio: E Leopard. Poes. 112: Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea Tornare ancor per uso a contemplarvi Sul paterno giardino scintillanti.